Bruno Chiodi ha commemorato Giorgio Risari e lo ha fatto a suo modo: lasciando in secondo piano gli aspetti tecnici – dove peraltro ha confuso i 1500 metri con gli 800- per concentrarsi sulla figura umana dell’atleta. Ne è derivata un’intervista originale, molto divertente. Con la sua faccia da “Margniffo”, che si guarda bene intorno prima di cominciare il suo racconto , ha disegnato una figura dai caratteri picareschi capace di trasformare in un un teatro scanzonato l’austero campo di atletica dell’Arena. Il suo aneddoto finale è un bel pezzo di umorismo.
L’intervista all’attuale vincitore degli 800 è un atto di scusa. Avevamo attribuito l’etichetta di “eterno secondo” a Paolo Sesana, che ha vinto con distacco la gara, perché , nonostante si si fosse affermato qualche volta, arrivava spesso alle spalle del vincitore. Questa etichetta dovrà essere tolta.
Durante la riunione del Memorial era presente il gruppo Tortu, padre ( allenatore del figlio) il campione Filippo Tortu e suo fratello, una famiglia nota nel mondo dell’atletica, la cui naturalezza e modestia ci ha colpiti per la mancanza di presunzione tipica di chi si ritiene più importante degli altri : Filippo Tortu si è mosso con i suoi scatti, con noi, in mezzo a noi, tanto da essere scambiato come uno di noi. Nessun atteggiamento di presunzione come succede in altri sport più celebrati. Certo si tratta di persone equilibrate che danno la giusta importanza alle situazioni; ma occorre aggiungere che fatti del genere sono frequenti nel campo dell’atletica leggera ed in modo particolare al “XXV Aprile”, com’è avvenuto più volte nel passato.